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Nel segno di caballero

 

  • ISBN 978-88-96694-63-3

  • Editore: Lupo

  • Pagine: 304

  • Dimensioni: 24 X 17 cm

  • Genere: Romanzo

  • Data pubblicazione: 2014

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A distanza di due decenni dall’ultima aggressione di serpi assassine, irrompe a Verdad un rettile di inaudite proporzioni, il suo nome è Caballero e per dieci lunghi giorni sconvolgerà la quiete di tutti gli abitanti. A gestire l’invasione è il comandante Estevano, capo del governo e del corpo militare, uomo debosciato e corrotto a tal punto da divenire oggetto di ricatto da parte di un gruppo di prostitute. Donna Esmeralda è la loro madrina, le ospita in una locanda divenuta teatro grottesco di ogni servigio sessuale a favore della classe dirigente paesana, parroco compreso.
Caballero invade il villaggio dopo una messa e morde Italia, bambina già provata dalle malformazioni natali. La popolazione va in subbuglio e il corpo militare è costretto a programmare la caccia al rettile. Vi prende parte anche Maximinho, capo dell’opposizione governativa ed esperto cacciatore di serpi, ma lo fa in autonomia. Nel frattempo la bestia uccide due altri bambini e poco valgono le disperate denunce di Marquinho Trabajo, memoria storica del villaggio. 
In un microuniverso polveroso, dove si succedono politica, prostituzione minorile, scaramanzie, folklore, corruzione e sconcezze estreme, Semeraro serve una caustica metafora berlusconiana trascinando il lettore nel vivo dei paradossi che hanno contraddistinto il nostro Paese.

Scrivere polvere
 
  • ISBN 978-88-96694-63-3

  • Editore: Lupo

  • Collana: Incipio (Diretta da Michelangelo Zizzi)

  • Pagine: 204

  • Dimensioni: 17 X 12 cm

  • Genere: Romanzo

  • Data pubblicazione: 2011

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"Potevo percepire in quel silenzio surreale la violenza della memoria, che con un improvviso urlo disumano, mi riportava le voci degli avi ed il loro monito centenario, le urla delle donne ed i loro eterni disincanti, le grida dei bambini e le loro intime paure. Udivo innumerevoli gli abbandoni, i vigliacchi tradimenti, le offese, le triviali vendette, le superstizioni ottuse, tutte voci che nella mia mente risuonavano come un semplice ed inevitabile richiamo alla normalità, un richiamo che puntualmente disattendevo e ripudiavo come avevo ripudiato mia madre, la mia vita, consacrata ormai alla dannazione, al girovagare nella polvere."

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